Il blog di zbrando

Author: zbrando (page 9 of 34)

Su server e protocolli

L’ex CEO di Signal, Moxie Marlinspike, fa alcune considerazioni sul Web 3 (in sintesi, non gli piace molto) ma due commenti hanno attirato la mia attenzione.

1) Le persone non vogliono far girare server propri e mai lo vorranno fare. Una cosa che spesso i nerd piu’ sfegatati si dimenticano quando sperano nella diffusione di un progetto/tecnologia/piattaforma.
Cito direttamente il pezzo di Moxie.

The premise for web1 was that everyone on the internet would be both a publisher and consumer of content as well as a publisher and consumer of infrastructure.
We’d all have our own web server with our own web site, our own mail server for our own email, our own finger server for our own status messages, our own chargen server for our own character generation. However – and I don’t think this can be emphasized enough – that is not what people want. People do not want to run their own servers.
Even nerds do not want to run their own servers at this point. Even organizations building software full time do not want to run their own servers at this point.

2) Un protocollo si muove molto piu’ lentamente di una piattaforma.

After 30+ years, email is still unencrypted; meanwhile WhatsApp went from unencrypted to full e2ee in a year. People are still trying to standardize sharing a video reliably over IRC; meanwhile, Slack lets you create custom reaction emoji based on your face.
This isn’t a funding issue. If something is truly decentralized, it becomes very difficult to change, and often remains stuck in time.

E quest’ultima frase mi rende triste perche’ vorrei vedere un Web decentralizzato e standard, con protocolli condivisi che vengono aggiornati velocemente a seconda delle necessita’.

Ci si stufa presto di Alexa

Nonostante gli apparecchi di Amazon con Alexa siano relativamente economici e spesso in sconto (strategia per far diffondere Alexa e legare l’utente ad Amazon), sembra che gli utenti dei vari Echo si siano stufati di comandarli con la voce e li usano solo per poche attivita’ come ascoltare musica, mettere un timer o spegnere una lampadina smart.

Personalmente non ho mai capito il valore degli assistenti vocali, ad eccezione di situazioni specifiche come in auto, dove le mani devono essere sul volante (e comunque ci si dovrebbe distrarre il meno possibile) o in cucina quando si hanno le mani sporche di impasto.

Vivere senza uno smartphone e’ sempre piu’ difficile

Jen Wasserstein non ha uno smartphone per scelta consapevole e finora se l’era cavata bene. Ma l’arrivo della pandemia le ha creato piu’ problemi ed ora non sa quanto potra’ ancora resistere.

Non e’ un problema da poco. In molte nazioni si da’ per scontato che le persone abbiano uno smartphone per accedere a vari servizi ma cosi’ si taglia fuori una fetta di popolazione che va dagli anziani (che a volte non hanno nemmeno il cellulare) a persone che per scelta non vogliono avere il web in tasca 24 ore al giorno. E quando si puo’ avere una alternativa e’ spesso piu’ costosa dell’avere uno smartphone.

Forse i nostri dispositivi dovrebbero essere semplicemente pensati in maniera diversa: piu’ facili da usare, piu’ rispettosi della nostra riservatezza e piu’ longevi. Purtroppo non vedo molte aziende interessate a creare questo genere di apparati.

Un telefono “piccolo” da Sony

Sony è il solo produttore di telefoni Android a fare ancora terminali piccoli. Ma siamo arrivati al punto di chiamare compatto un telefono con schermo 21:9 da 6,1 pollici.

Il design è bello e minimale, come tradizione Sony, e le specifiche sono di fascia alta. Dispone anche di piccoli simpatici accorgimenti come la presa per le cuffie e lo slot microSD.

Probabilmente venderà poco (forse andrebbe meglio se fosse stato un terminale di fascia media) ma non è una novità per Sony che da anni ha vendite in calo e potrebbe uscire dal mercato degli smartphone come ha fatto LG.

i3 tiling window manager

Il concetto piu’ diffuso di interfaccia grafica e’ quello dove le varie finestre si sovrappongono e in esse si trovano alcune informazioni (tipo di programma, quale finestra e’ attiva, ecc.).

Ma come potrebbe essere un’interfaccia che riduce al minimo la grafica e le informazioni per sfruttare al massimo la superficie dello schermo? Un’interfaccia che rimuove le distrazioni e minimizza l’uso del mouse in favore della tastiera?

Benvenuti nel mondo dei Tiling Window Manager di cui i3 e Xmonad sono due egregi rappresentanti.

Our world is an ecosystem in which our only real chance at survival as a species is cooperation, community, and care, but it’s being led by people who believe in an egosystem, run on competition, power, and self-interest.

Austin Kleon

Altered Carbon

Ho appena finito la trilogia di Takeshi Kovacs formata da Altered Carbon, Angeli Spezzati e Il ritorno delle Furie e devo ringraziare Richard Morgan per aver scritto questa bella serie. Era dai tempi della Trilogia dello Sprawl di Gibson che non mi divertivo cosi’ tanto. Se vi piace il genere fantascientifico cyberpunk li dovete leggere.

Ah, e lasciate perdere la serie su Netflix: per quanto carina non vale la meta’ del libro e gli sceneggiatori meritano la tortura in virtuale solo per aver cambiato il nome e genere dell’albergo con AI del primo libro da Hendrix a Raven. Volevano far piacere ai fan di Twilight? Mah…

Ora sono tentato dalla serie di The Expanse.